frutta da bere

I succhi di frutta sono entrati nelle nostre abitudini alimentari, ne beviamo più di 500 milioni di litri all’anno, contro i 350 di pochi anni fa.

Per legge appartengono alla categoria dei succhi le bevande ottenute dai frutti freschi oppure surgelati con procedimento di tipo meccanico, con colore, aroma e gusto dei frutti di provenienza, dopo la spremitura, possono essere sottoposti a filtrazione, ecco perchè, accanto ai succhi torbidi, ottenuti per sola spremitura, ce ne sono di limpidi, filtrati dopo la spremitura, i succhi di frutta, confezionati in bottiglia, in cartone oppure in lattina, sono sottoposti al processo di pastorizzazione, cioè a un trattamento di sterilizzazione ad alte temperature, indispensabile per la conservazione, che però comporta la riduzione del valore nutrizionale e del contenuto di vitamine. I succhi di frutta si conservano in frigorifero e, una volta aperti, devono essere consumati in giornata, la loro durata varia da tre mesi a pochi giorni, a seconda del processo di lavorazione cui sono stati sottoposti, quando li comprate controllate la data di produzione e quella di scadenza, si distinguono 3 categorie di prodotti, succhi, nettari e spremute. I succhi hanno un contenuto minimo di succo concentrato (ottenuto mediante l’eliminazione di una parte dell’acqua) di almeno il 50% e in genere non contengono zucchero aggiunto. I succhi freschi sono ottenuti dalla spremitura di frutta fresca o surgelata, senza aggiunta di zucchero, sono prodotti che si avvicinano di più, per sapore e valori nutrizionali, ai succhi fatti in casa.nettari sono costituiti per il 30-50% da succo di polpa di frutta, addizionati con zucchero e acido ascorbico e diluiti con acqua, hanno piu zucchero e meno vitamine.

 

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